La seconda edizione dei Social Cohesion Days si è tenuta a Reggio Emilia dal 26 al 28 maggio. Ha riunito oltre 70 relatori e protagonisti, provenienti dal mondo della ricerca, amministrazioni pubbliche e organizzazioni della società civile. Circa 3.000 visitatori, tra cui molti studenti, hanno partecipato a 17 eventi su temi di attualità sociale e di rilevanza nazionale: immigrazione, politiche di cittadinanza per le seconde generazioni, educazione ai media, qualità e innovazione nei servizi educativi alla prima infanzia, conciliazione vita lavoro, comunicazione sociale, reddito minimo, indennità di accompagnamento.

 

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L’edizione 2016 è stata la seconda tappa di un progetto iniziato nel maggio 2014 che ha portato – in primis – alla creazione di un network europeo di esperti avente la finalità di costituire un osservatorio sui temi della coesione sociale per delineare nuove linee di intervento e nuovi modelli di politiche e azioni di coesione sociale in Italia. Proprio quest’anno, nella giornata di apertura del Festival, è stato lanciato il primo studio realizzato dall’Osservatorio Internazionale per la Coesione e l’Inclusione Sociale (OCIS), dal titolo “Misurare la coesione sociale: regioni italiane a confronto”. Lo studio è disponibile nella sezione dedicata del sito web (al seguente link).

Il Festival, anche quest’anno, ha cercato di promuovere una riflessione condivisa su quali siano le politiche, gli indirizzi e le necessità della società contemporanea. I lavori sono cominciati con un focus su “Le Politiche della Felicità” per ricordarci che il benessere della società è qualcosa che va costruito con lungimiranza e attenzione da tutte le parti sociali. Il programma è stato arricchito anche da spettacoli teatrali, musicali e proiezioni di documentari che hanno coinvolto pubblici diversi.

I Social Cohesion Days sono stati, inoltre, l’occasione per presentare una selezione di esperienze concrete di coesione sociale in Italia: circa 60 progetti in totale, che spaziano dalla protezione delle categorie vulnerabili a forme innovative per la risposta ai bisogni delle comunità e l’erogazione di servizi di welfare, dalla promozione del dialogo interculturale, all’accoglienza dei rifugiati. L’obiettivo è stato quello di dare avvio a un percorso di incubazione di progetti di coesione sociale, creando relazioni tra i protagonisti e sviluppando idee sostenibili ed innovative.

Come nella prima edizione, la comunicazione ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della coesione sociale per il benessere collettivo: 2 milioni di visualizzazioni online, centinaia di tweets, 21 video interviste realizzate ai protagonisti del festival e visibili nell’area video del sito o sul canale di socialcohesiondays su YOUTUBE. Tra questi: Romano Prodi, François Bourguignon, Luigi Bobba, Francesca Puglisi, Benjamin Radcliff, Alexander Pacek, Ferruccio De Bortoli, Gad Lerner, Riccardo Iacona, Lorella Zanardo, Nina Daita, Marco Ghersevich, Alessandro Leogrande, Alaa Arsheed.

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Un appuntamento in crescita che ha confermato l’esistenza di una comunità coesa che lavora alla promozione della coesione sociale e che crede – come ci ha ricordato il professor Benjamin Radcliff dell’Università di Notre Dame, che una società più coesa è una società felice.

Arrivederci alla prossima edizione!

 

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