SOCIAL COHESION PAPER n.2 – Aprile 2024 – Di Alice Biscuola, Università degli Studi di Milano
Il Quaderno si concentra sulle politiche di conciliazione tra vita personale e lavorativa, con particolare attenzione all’impatto sulle disuguaglianze di genere, muovendosi su due piani. Da un lato, mira ad analizzare le politiche di conciliazione in una prospettiva degenderizzante, cioè valutando se (e quanto) esse contribuiscano a decostruire i ruoli di genere, o se al contrario non riescano a sollevare le madri dal ruolo di prime responsabili degli obblighi famigliari. Dall’altro, il lavoro approfondisce le dinamiche politiche che plasmano lo sviluppo di tali misure di conciliazione.
Per anni, infatti, il disegno delle politiche di conciliazione ha avuto come effetto la riproduzione del modello patriarcale di divisione del lavoro, che impone alle donne la cura dei figli e delle figlie, e agli uomini il ruolo di procacciatori di reddito per il nucleo famigliare. Più recentemente, a partire dai paesi nord europei e successivamente nel resto del Vecchio Continente, il discorso pubblico sulla conciliazione sembra aver assunto una connotazione più egalitaria.
Questo possibile cambio di paradigma verrà analizzato con specifico riferimento all’evoluzione del congedo di paternità negli ultimi due decenni in Spagna, un paese che fino a tempi recenti ha presentato i tratti tipici del modello di welfare sud Europeo, tra cui il sottosviluppo di servizi sociali e misure di assistenza sociale e, soprattutto, un marcato “familismo di default” – cioè un debole investimento pubblico nel settore della conciliazione, per cui i relativi bisogni rimangono a carico delle famiglie quali erogatrici di welfare.
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