SOCIAL COHESION PAPER n.2 – Luglio 2020 – di Manos Matsaganis, Politecnico di Milano
Un salario minimo nazionale, stabilito dal governo o dalle parti sociali, esiste attualmente in molti paesi in Europa e altrove. Non in Italia – e ciò ne fa una rara eccezione. Negli ultimi anni, diversi partiti (compresi quelli della coalizione di governo) hanno presentato proposte legislative per introdurre un salario minimo legale. Il presente Quaderno ha lo scopo di contribuire a questo dibattito in modo indiretto, descrivendo le circostanze storiche e politiche che hanno portato all’introduzione del salario minimo in alcuni paesi. In particolare, verranno presentati in modo dettagliato gli sviluppi recenti nel Regno Unito e in Germania, dove un salario minimo nazionale viene introdotto rispettivamente nel 1997 e nel 2015. Il Quaderno giunge alla conclusione che i percorsi nazionali, sebbene affondino chiaramente le loro radici nelle specifiche caratteristiche di ciascun paese, presentano alcune analogie con la situazione italiana e ciò può arricchire la nostra comprensione riguardo l’auspicabilità e le possibili implicazioni di un salario minimo nazionale nel nostro paese.
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